Rimini, 30 aprile 2025 – “Domanda e offerta di lavoro non si incontrano efficacemente, questa è l’emergenza quotidiana che vivono lavoratori e imprese. Sono in campo incentivi e opportunità di formazione, ma domanda e offerta sono come un ponte progettato male che non si incontra in mezzo al fiume. Non c’è un associato, fra le centinaia di imprese associate che incontro ogni anno, che mi abbia detto che è a posto col personale. Serve ridare dignità al lavoro e non è possibile che un occupato fatichi ad arrivare a fine mese. Il Primo Maggio è utile a riflettere, ma imprese e lavoratori devono fare passi concreti per riavvicinarsi, con la mediazione delle Istituzioni che devono leggere e analizzare meglio l’efficacia dei provvedimenti adottati. Altrimenti la nostra economia piegherà definitivamente le ginocchia. Ci vuole anche più coraggio, lo dico agli imprenditori e ai lavoratori indistintamente: dobbiamo dare valore al lavoro, ad esempio accentuare e accettare il premio alla produttività. I numeri appaiono positivi, ma la realtà dentro alle imprese dice che c’è diffusa insoddisfazione e questo è un peso mortifero”.

Così Davide Cupioli Presidente di Confartigianato Imprese Rimini, alla vigilia del Primo Maggio e per commentare i numeri elaborati dall’Ufficio Studi regionale di Confartigianato.

I NUMERI

L’artigianato emiliano-romagnolo conta 277 mila lavoratori, il 16,7% degli occupati totali, fondamentali per la realizzazione dell’8,5% del valore aggiunto del territorio.

L'artigianato fornisce un contributo rilevante al mercato del lavoro - Nel 2024 in Emilia-Romagna l’occupazione sale su base annua dello 0,5%, pari a 10mila occupati in più. La crescita è data unicamente dall’aumento dei lavoratori dipendenti (+17mila), poiché all’opposto gli indipendenti si riducono (-7mila). Per provincia si osserva una più ampia crescita occupazionale nell’ultimo anno a Rimini (+6,3%), Piacenza (+3,1%) e Ravenna (+1,8%).

L’ampio contributo delle MPI alla domanda di lavoro lo si coglie dai dati previsionali: delle 139.640 entrate di lavoratori programmate dalle imprese nel trimestre aprile-giugno 2025 il 62,5% (87.220 entrate) sono pianificate da micro e piccole imprese entro i 49 dipendenti. Contributo più ampio delle MPI alla domanda di lavoro si rileva nelle province di: Rimini (82,9%), Ferrara (67,4%) e Ravenna (65,0%).

Tra le province la quota più elevata di dipendenti under 30 nelle MPI è a Rimini, dove raggiunge la quota del 20,6%, 8,9 punti superiore rispetto alle medio-grandi imprese. Seguono Forlì-Cesena e Ravenna,

I 10 profili più difficili da trovare per le MPI emiliano-romagnole sono: falegnami ed attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno (83,1%), assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche (82,8%), elettricisti nelle costruzioni civili (80,6%), meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili (79,6%), montatori di carpenteria metallica (77,6%), tecnici della gestione di cantieri edili (76,0%), muratori in pietra, mattoni, refrattari (74,4%), tecnici meccanici (73,2%), operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali (71,4%) e installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici (70,8%).

Nel 2024 le MPI prevedono l'entrata di 31mila lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate (con un grado di importanza medio-alto e alto), pari all’11,2% delle entrate in tali imprese. Quasi due terzi (60,4%) delle entrate con elevata richiesta di competenze digitali avanzate risulta di difficile reperimento nelle MPI: si tratta di 18mila lavoratori, pari al 12,4% del totale dei lavoratori difficili da reperire nelle MPI.

Confartigianato Imprese Rimini
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